Promozione in A1 con 9/10, quattro vittorie ed un pareggio!

Dopo il primato assoluto storico con il 4° posto nella Serie Master, conquistato tre settimane prima a Bacoli (NA), Lazio Scacchi conquista anche la A1 con una prestazione maiuscola dal 19 al 21 maggio 2023 a Roma.
Domenica sera è apparso emozionato per la gioia di tutti lo storico Presidente Paolo Lenzi che per primo aveva piantato le radici di questo solido albero e ha saputo scegliere con saggezza e competenza il suo successore Roberto Condorelli, il nostro nuovo Presidente dei record, che ha annunciato in questa festosa occasione un nuovo importantissimo traguardo: la partecipazione di Lazio Scacchi al Campionato Europeo a Squadre a Durazzo: un segnale forte dell’ingresso della Lazio Scacchi nell’olimpo delle migliori squadre d’Europa.

Ma dopo le meritate lodi ai nostri dirigenti, torniamo ai giocatori che hanno scritto questo pezzo di storia e portato una nuova prestigiosa coppa nella bacheca della Lazio Scacchi.

Per primo, il Capitano Carlo Castelfranchi che ha guidato la squadra con maestria, ed i suoi pezzi con un’eleganza d’altri tempi. Al primo turno, come sempre il più difficile, ha vinto una miniatura che verrà probabilmente pubblicata in molte riviste e libri di teoria sulla Caro-Kann. Saggio riposo al secondo turno, e dopo una scivolata al terzo turno si ripresenta al quarto turno con un finale con tre pedoni di vantaggio dove le speranze del suo avversario di speculare sugli alfieri contrari venivano tacitate con la classe di un Maestro Internazionale in pectore.

Il Capitano Castelfranchi evidenzia il proprio ruolo

Per secondo, Cristian Machidon che in realtà non ha giocato in A2 e non avrebbe dovuto essere premiato, come Fischer ai tempi d’oro. Cristian si è subito mostrato di un’altra categoria, non solo registrando 5 punti su 5 partite giocate, ma lasciando l’impressione di poter scommettere solo sul numero di mosse giocate dall’avversario. Nell’ultima spettacolare partita del quinto turno che ci ha portato in A1, ha persino rischiato una denuncia dalla Lega Protezione Animali per aver costretto il cavallo del suo avversario in un recinto tra b8 e a6, con un su e giù più degno di un mulo che di un cavallo. Strepitoso! Una sicurezza per tutta la squadra. Il titolo di Maestro Internazionale va preso presto sul campo.

Il MF Cristian Machidon con il Presidente Condorelli e lo storico Presidente Lenzi

E poi Neri D’Antonio, il compagno più simpatico, che fa sembrare tutto facile, ed intimidisce gli avversari con il suo sguardo glaciale. Dopo una strepitosa vittoria al quarto turno, con un matto finale che ha strappato gli applausi virtuali del pubblico, per dare pathos al turno finale decide di perdere un pedone in apertura, convincendo il suo avversario a sfruttare l’attimo di euforia per chiedergli una patta saggiamente accettata. Ma il miracolo è stato al primo turno, dove la sua tenacia ha ipnotizzato la torre avversaria, che ha cominciato a muovere di un passetto come un pedone (Ta8-a7??? resterà agli annali degli orrori scacchistici!), permettendogli di sfruttare una coppia di alfieri in maniera magistrale.

E ancora due parole per il 29° classificato al Campionato Mondiale Seniores di Assisi, il Maestro Internazionale in pectore Nicola Paglietti, sempre più in pectore se continuerà a mettere le torri in presa come nella sconfitta al quarto turno, per fortuna al momento giusto perché la squadra ha vinto comunque 3-1. Nel primo e nel quinto turno è stato fermato dal Capitano Carlo Castelfranchi che gli ha imposto saggiamente di pattare per conseguire la vittoria di squadra. Bellissima la scena finale del torneo, che vi racconto un po’ romanzata, dove ho detto al mio avversario: “Il mio Capitano mi impone di offrirti la patta.” E lui risponde timoroso: “Però tu non lo fai perché vuoi vincere in 100 mosse un finale pari?” “L’avrei fatto se il giovane Danilo non avesse pareggiato, ma con la mia patta siamo promossi in A1 ed il Capitano è un chirurgo che se non obbedisco mi taglia un dito!” “Allora accetto: ma è vero che sei un Maestro FIDE perché da come giochi non sembra proprio!”.

Bellissima però la vittoria decisiva al secondo turno, con una mossa di donna che lascia due pedoni in presa in un colpo solo, ma minaccia la donna ed il matto, costringendo l’avversario all’abbandono immediato. Non andrà su Chess Life, ma la darò all’Amico Roberto Messa per la nostra bellissima rivista Torre & Cavallo.

E poi Danilo Brozzi, con una difesa arcigna di un finale perso all’ultimo turno, dove il suo ardore giovanile gli ha concesso di portare alla squadra il mezzo punto decisivo.

La squadra solleva la coppa!

E Roberto Verrascina, che ha portato un mezzo punto decisivo al terzo turno con un bellissimo finale di cavalli. Senza questi due mezzi punti saremmo ancora in Serie A2.

E altrettanto valida e coraggiosa la prestazione di Enrico Zotti al secondo turno, con una sconfitta immeritata nel finale di una bella partita.

Viva la Lazio Scacchi in A1. Complimenti a tutti.

MF Nicola Paglietti

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